Sono oramai due anni che l'oro ha subito un crollo dei prezzi che ha portato perdite a banche e privati. Dal 2013, infatti, il celebre metallo ha perso il suo potere, che era stato sostenuto dall'idea che esso potesse essere una fonte di ricchezza in caso di crollo dell'economia dell'Eurozona con conseguente ritorno alle inflazioni incontrollate. Tuttavia queste due ipotesi non si sono verificate e, anzi, nell'ultimo biennio, nonostante il crescere degli euroscettici, l'Europa sembra confermare con forza la potenza della sua moneta sul mercato. Naturalmente la salute della vendita dell'oro non è sempre stata perfetta. Prima di questo picco negativo, altre oscillazioni con successive punte di massima si erano già registrate, anche successivamente all'ingresso dell'euro.
Come mai? Perchè il valore dell'oro in Europa è strettamente connesso alle scelte e alla politica della Banca Centrale Europea, che nell'ultimo biennio, ha effettuato una serie di scelte tali da creare questa situazione di crollo del valore del metallo giallo. Oltre ai privati, una forte decrescita l'hanno creata le banche che hanno immesso l'oro sul mercato a prezzi svalutati. Tra le prime banche che si sono ritrovate a svendere il proprio oro c'è stata la banca centrale di Cipro, che ha inserito quindi un massiccio afflusso di metallo sul mercato causandone una forte caduta di valore.
Equilibri politici ed economici non ben bilanciati hanno poi contribuito ad incrementare questo andamento negativo, insieme naturalmente alle vendite cospicue di quanti, arricchendosi con il mercato dell'oro, tendono ora a vedere, immettendo ulteriori pezzi sul mercato già in discesa. In situazioni di panico, ulteriori vendite in massa di quanti ancora hanno conservato i propri lingotti, creerebbero un calo ancora maggiore di quello fino ad ora registrato. Uno scenario possibile, anche se non immediato, che preoccupa gli esperti, i quali considerano che l'economia mondiale potrebbe subire grossi traumi nel caso di perdita di attrazione del mercato dell'oro che non venga bilanciata da altri interessi altrettanto importanti. Basti pensare che all'inizio del 2013 il corso dell'oro è diminuito di cinquecento dollari.
Nello scenario delle previsioni, gli esperti sono scettici e la maggioranza non vede possibilità di risalita nel lungo periodo, se non per piccoli 'sbalzi' nel breve periodo. Inoltre, le variazioni dei prezzi sono da collegare anche ad altre variabili, fondamentali secondo il parere di chi con l'oro effettua investimenti consistenti. Tra queste variabili c'è l'industria mineraria che, anche se si trova in momenti di minimo storico, non può permettersi chiusure di miniere dall'oggi al domani. Questo fattore non significa solo una diminuzione del prezzo dell'oro, ma anche un maggiore interesse da parte dei gioiellieri, la cui domanda aumenterebbe nuovamente. Viceversa, il crollo del valore dell'oro andrebbe a discapito del mercato dell'oro usato, per cui i tanti punti di acquisto di oro difficilmente troverebbero clienti disposti a vendere per prezzi tanto bassi.