L’estrazione dell’oro in Italia

Sebbene i Paesi che estraggono le maggiori quantità di oro siano Cina, Australia, Stati Uniti e Russia, deve essere sottolineato che importanti giacimenti sono anche in Italia, anche se è bene dire fin da subito che le potenzialità derivanti dai giacimenti di oro in Italia non sono sfruttate soprattutto per ragioni ambientali.

Cerchiamo innanzitutto di fare un quadro generale. L'oro è un elemento presente in natura, la sua rarità, unita alla difficoltà di estrazione e alle particolari caratteristiche che rendono questo metallo utilizzato in gioielleria, tecnologia, apparecchi elettromedicali, lo rendono particolarmente prezioso.

L'oro si trova nella crosta terrestre e si calcola che ci siano circa 50.000 tonnellate di oro; ovviamente le percentuali presenti sono diverse da zona a zona e dipendono dalla tipologia di rocce presenti. Una maggiore concentrazione può essere trovata nelle rocce magmatiche e nei depositi alluvionali. L'oro si trova principalmente sottoforma di pepite, ovvero piccoli granelli. Dove avviene l'estrazione in Italia? Questa è una domanda molto importante a cui rispondere perché, pur avendo importanti giacimenti, l'estrazione è molto limitata. La più importante fonte di oro in Italia si trova in provincia di Verbania, precisamente a Borca di Macugnaga e la miniera è denominata Miniera d'oro della Guia. Sebbene la zona sia ancora ricca di oro, l'estrazione è stata fermata nel lontano 1945 per ragioni di sicurezza, si tratta di una zona di ben 20 km quadrati che oggi sono semplicemente un'attrazione turistica.
Nella valle del Monte Rosa è presente anche un altro giacimento, in località Pestarena, che è stato però chiuso nel 1961 quando durante le operazioni di estrazione di oro vi fu un incidente che causò 4 morti tra i lavoratori.

Giacimenti più piccoli si trovano in Valle D'Aosta e in particolare nella Val D'Ayas, Sardegna e Toscana dove nel 2008 è stata individuata una vasta area ricca di oro. Per quanto riguarda la Sardegna la più nota è la miniera di Furtei, il cui sfruttamento è iniziato negli anni novanta per mano di una società australiana denominata Sardinia Gold Miners.
La stessa, finito lo sfruttamento, ha lasciato la Regione con importanti livelli di inquinamento da cianuro, senza operare la bonifica del territorio a causa del fallimento dichiarato nel 2009.
Le quantità estratte sono però state importanti, si tratta infatti di circa 5 tonnellate di oro, 6 di argento e 15.000 di rame, lasciandosi però alle spalle 50 tonnellate di cianuro e mercurio, sostanze usate per l'estrazione e fortemente inquinanti.

Oltre che nelle rocce, l'oro si trova anche nei fiumi e, per quanto riguarda l'Italia, quelli più ricchi si trovano al Nord e sono Adda, Dora Baltea, Oglio, Po, Tanaro, Ticino. Deve però essere detto che generalmente la concentrazione di oro presente nell'acqua è molto bassa, si parla di 0,1-0,2 mg di oro per tonnellata d'acqua, di conseguenza i costi per la sua estrazione sono molto alti rispetto alla probabilità di avere un riscontro positivo.
Resta infine un'ultima possibilità da esplorare per quanto riguarda l'estrazione di oro in Italia: si tratta dei vulcani e in particolare l'Etna: sembra che da esso ogni giorno siano eruttati circa 2,4 kg di oro, insieme a zinco, rame, ferro e buone quantità di argento ovvero circa 9 Kg. Neanche questa risorsa viene però sfruttata.

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