Nel mondo finanziario, l'inizio del nuovo secolo è stato contrassegnato dal tail risk, il crollo degli investimenti in titoli azionari e obbligazionari a favore di altri asset meno convenzionali, con lo scopo di realizzare buone plusvalenze in totale sicurezza. E non solo.
Complice l'incertezza dell'economia globale che ha mandato i mercati in fibrillazione, negli ultimi due lustri molti risparmiatori si sono allontanati anche da altri strumenti tradizionali come i certificati di deposito o le assicurazioni sulla vita, dai quali è possibile ottenere buoni ricavi ma che tengono bloccato il capitale per un periodo di tempo piuttosto lungo. Stessa sorte anche per i titoli di Stato e i Btp, penalizzati da tassi d'interesse costantemente al ribasso ed esposti al rischio di fallimento. Questo sentimento di sfiducia di milioni di investitori ha generato la propensione all'oro, vista come una "grande opportunità ai fini speculativi" per le sue buone performance, caratterizzate da un trend quasi sempre positivo, stimato ancora in crescita. Adesso più che mai, infatti, analizzando l'attuale scenario geopolitico, l'investimento su oro è uno dei più vantaggiosi perché mette al riparo da eventuali innalzamenti di tassazione dello Stato, e non rischia deprezzamenti anche in caso di inflazione o deflazione garantendo, diversamente da altri asset, un'ottima liquidità.
I tempi cambiano e acquistare "oro fisico o finanziario" non è più solo un modo per diversificare il proprio portafoglio. In entrambi i casi, il consiglio è quello di tenersi costantemente aggiornati sulle quotazioni e sull'andamento dei mercati di riferimento (London Buillon Market Association per l'oro fisico e NYMEX di New York per l'oro cartaceo), in modo da valutare gli aspetti positivi e negativi che lo caratterizzano. Ad esempio, se si decide di investire in monete d'oro, bisogna verificare quelle più richieste, il loro stato di conservazione e lo spread, in modo da acquistare i pezzi che possono assicurare rendimenti più alti. Di contro, bisogna considerare che le monete possono essere falsificate e, in caso di custodia personale, sono soggette a rischio di effrazione e di usura.
I lingotti, invece, sono ritenuti più sicuri perché vengono sottoposti a test di verifica (saggiatura), hanno un titolo superiore (da 99,5 a 99,9% di oro), possono essere negoziati totalmente o solo in parte, e sono garantiti da un numero seriale e relativo certificato d'origine, che ne conferma l'autenticità. Anche prima di investire in oro cartaceo, è utile ponderare tutti i pro e i contro. Tra le diverse operazioni possibili, le più comuni sono: - Futures su oro, contratti a scadenza fissa che acquistano valore se si rispetta il loro termine prestabilito; - Fondi d'investimento in oro, consentono di diversificare l'investimento in più titoli anziché in uno solo; - EFT, strumenti di investimento collettivo da seguire annualmente e che non prevedono spese di avvio; - ETC, contratti derivati legati all'andamento delle materie prime che godono dell'effetto leva ma che, come gli EFT, sono a rischio d'insolvenza. Concludendo, per comprendere quanto sia conveniente investire su oro, basta considerare alcune peculiarità:
- è una valuta accettata su tutti i mercati internazionali,
- tracciabilità e fungibilità,
- le quotazioni ufficiali sono reperibili 24 ore su 24 on line,
- facilità di ricollocazione,
- è esente da Iva,
- minore volatilità,
- flussi vivaci sia in entrata che in uscita,
- hedging risk